Il primo sentiero-natura realizzato nel Parco dell’Etna, sul versante sud, a pochi Km dai crateri sommitali
Come arrivare al Monte nero degli Zappini:
L’inizio del percorso è raggiungibile accedendo dal pianoro ad ovest di Monte Vetore, il sentiero si sviluppa all’interno del demanio forestale e offre campi lavici antichi e recenti, hornitos, formazioni boschive naturali e artificiali, fino a raggiungere il Giardino botanico “Nuova Gussonea”.
Il percorso:
Dal giardino botanico, percorrendo una strada asfaltata, si ritorna a punto di partenza.
Lungo il sentiero si possono ammirare le pendici meridionali dell’Etna con i conetti secondari di monte Nero e monte Nero degli Zappini e si incontra una vegetazione di ginestre, pioppi, astragali e ginepri.
Nel corso dell’ascesa si può ammirare la colata lavica del 1985, con un conetto vulcanico dalla particolare struttura e forma, finché si penetra nel fitto bosco di pino laricio e, infi- ne, si giunge al Giardino Botanico Nuova Gussonea, istituito nel 1979 in onore di G. Gussone, studioso della flora sicula.
Peculiarità assoluta del giardino, che si estende per oltre 10 ettari, è che ospita le specie del territorio etneo organizzate in comunità vegetali così come si trovano in natura, nei diversi piani altitudinali e nelle varie condizioni ambientali presenti sull’Etna. All’interno si possono ammirare la zona delle aiuole\orto botanico, che ospita le comunità vegetali etnee disposte lungo settori corrispondenti ai piani altitudinali della vegetazione dell’Etna; il vivaio, con le piante disposte in ordine filogenetico, per poter comprendere l’evoluzione dalle specie primitive alle più evolute; diverse aree boschive con relativo sottobosco (bosco con betulla dell’Etna, faggio, cerro, roverella, pioppo tremulo, leccio); le cisternazze, caratteristici sprofondamenti avvenuti nella colata lavica; il rifugio V. Giacomini, che ospita una spermateca con i semi delle specie vegetali presenti nell’area; una piccola stazione meteorologica per il rilevamento dei dati climatici.